martedì 1 ottobre 2013





E mi giungesti come lancia a trapassarmi i pori,
con il tuo corpo a scudo
poi penetrasti il mio
tremante al fremito,
mi scosse!
Olfatti noti come più familiari abbracci,
e ancora essenze
e scambi di trasmigranti odori.
Che d'irruenza tu mi possedesti,
e io venni
da te, con te,
giunsi per te a quel compromesso
per cui vendetti il cuore
l'anima mia vendetti,
eppur non muore.
Anche se muoio tra quei respiri d'alito
che è il tuo,
e già mi appartenne.
Brace nell'acqua mia
carne a brandelli,
carne e sudore
eppur non muore!



Nessun commento:

Posta un commento